LA RETE DEI "CENTRI COMMERCIALI NATURALI"
Partendo dalla considerazione che è in atto una profonda modificazione del mercato distributivo, ancora oggi caratterizzato dalla piccola e media impresa commerciale, l'affermarsi di nuovi stili di vita e nuovi bisogni di una società profondamente diversa da quella di appena alcuni decenni fa, ci siamo posti il l'esigenza di interpretare e affrontare il cambiamento. Anche la trasformazione degli spazi urbani, i nuovi insediamenti residenziali e l'impetuoso sviluppo di nuove forme commerciali aggregate, rappresentate prevalentemente dai grandi centri commerciali "artificiali", rischiano di introdurre modificazioni tali da desertificare e snaturare il concetto di "vissuto" dei centri storici e delle strade del nostro territorio: un deciso impoverimento e degrado dei sistemi città.
Pertanto abbiamo ravvisato l'esigenza, già nel 2001, che occorreva lavorare per mantenere e migliorare il livello di qualità della vita delle nostre realtà urbane facendo perno sui valori, le funzioni, l'organizzazione degli spazi, dei servizi pubblici e la qualificazione dell'offerta commerciale e di intrattenimento, che rappresenta parte peculiare e indispensabile di un processo urbanistico, sociale ed economico compiuto e unico al mondo.
I "centri commerciali naturali" rappresentano l'occasione per innescare processi di trasformazione che si sostanziano, di volta in volta, di diversi progetti orientati a cogliere o riscoprire la vocazione di uno specifico territorio.
L'ESPERIENZA DEI "CENTRI COMMERCIALI NATURALI" NELL'AREA METROPOLITANA DI ROMA
Di qui la riflessione che ci ha condotto, nel corso di questi anni a porre al centro della nostra proposta l'idea dei "centri commerciali naturali", come strumento per innescare processi virtuosi, pubblici e privati, tali da trasformare destini che sembravano irreversibilmente volti a decretare la "morte" lenta del tessuto urbano che ha caratterizzato i nostri territori. I "centri commerciali naturali", nella nostra visione, sono lo strumento capace di innescare processi di una trasformazione progressiva, in grado di coniugare marketing urbano, proprio delle Amministrazioni Locali, con il marketing imprenditoriale promosso dai privati, costruendo, su questa base, azioni di marketing territoriale quali sintesi utile e proficua di una rinnovata convergenza tra attori pubblici e privati.
In questo senso ci siamo messi al lavoro a partire dal biennio 2000/2001 e progressivamente abbiamo sviluppato le esperienze ed affinato la riflessione e la proposta, fino a definire un vero e proprio know-how esclusivo. Non si è trattato di un lavoro facile, in quanto ciò presuppone una forte condivisione pubblica e un certo grado di coinvolgimento degli imprenditori locali: questo aspetto ha trovato una sede di sviluppo progettuale nei tavoli locali di negoziazione condivisa tra attori pubblici e attori privati delle aree di interesse.
Dalle prime esperienze progettuali ad oggi possiamo dire di aver innescato e sollevato un numero davvero straordinario di iniziative e di esperienze progettuali che si stanno diffondendo anche spontaneamente in tutto il territorio provinciale di Roma e della Regione Lazio.
E' corretto e opportuno ricordare che senza lo sforzo compiuto da Confesercenti, con il sostegno economico ed istituzionale della Camera di Commercio di Roma, della Provincia di Roma e della Regione Lazio, probabilmente tutto ciò non si sarebbe realizzato nelle forme diffuse che oggi conosciamo.
Consideriamo alcuni dati per comprendere la portata innescata da questi processi: ad oggi circa 50 realtà municipali del territorio provinciale e romano hanno adottato con atti pubblici, in una parte significativa del loro territorio, il processo di "centro commerciale naturale"; le imprese in senso lato interessate a vario titolo al processo si possono stimare nella provincia di Roma in oltre 10.000.
In ognuno di questi territori vi è stata una analisi morfologica dell'area, un censimento della rete di aziende, una verifica dei limiti e delle potenzialità, l'individuazione degli elementi caratteristici, dei valori e delle potenzialità, lo studio di una vocazione, ed è stato individuato e avviato un confronto in sede locale: in ultima analisi è stato definito un progetto di massima e il "motore" di una forma gestionale del processo.
In molti casi si sono anche attivate iniziative concrete di realizzazione di dette progettazioni.
La proposta dei "centri commerciali naturali" è divenuta un vera e propria proposta qualificante che ha interessato e condizionato la politica e le sue scelte: segnaliamo la modifica alla Legge 33/99 della Regione Lazio che introduce i "centri commerciali naturali" come forma di vendita organizzata; il bando CCN della Regione Lazio del 2006 di 1,5 milioni di Euro; l'attuale bando su CCN della Regione Lazio del 2008 di 8,5 milioni di Euro e l'ipotesi di nuovi e ingenti investimenti che la stessa Regione Lazio sta decidendo di assumere.
La Giunta Provinciale di Roma, dopo aver sottoscritto un Protocollo d'Intesa con Confesercenti, Confcommercio e CNA proprio sui "centri commerciali naturali", ha già annunciato il nuovo bando PROVIS con un intervento, sempre a sostegno delle Amministrazioni, che apprezza l'attività di queste progettazioni. E', inoltre, in corso di svolgimento un progetto sperimentale nei Castelli Romani, capofila il Comune di Frascati che si è distinto per essere stato precursore, insieme a Genzano di Roma, del processo, finanziato dal M.S.E. e dalle Regione Lazio per un totale di 3 milioni di Euro, che coinvolge, con propri co-finanziamenti, 15 Comuni dell'area e le imprese locali. Questo progetto d'area è destinato ad innovare e qualificare le amministrazioni locali e le forme di vendita delle imprese dei territori in un insieme coordinato che assumerà l'identità collettiva di "centro commerciale naturale dei Castelli Romani".
LE PROSPETTIVE DEL PROCESSO "CENTRI COMMERCIALI NATURALI"
Tutto ciò considerato, possiamo affermare con grande soddisfazione che i "centri commerciali naturali" sono oggi una realtà che ha aperto prospettive di trasformazione compatibile con i nostri territori, la nostra storia e per questo deve essere alimentata e governata. Questo è l'impegno della Confesercenti, che sta già gestendo un nuovo progetto per la messa in rete di queste esperienze e per la realizzazione di un appuntamento internazionale che si terrà a Roma nel 2010 per presentare l'esperienza a partner europei, chiamati a confrontarsi a partire dalle loro attività.
Questa ultima iniziativa intende rispondere agli obiettivi del Documento "Small Business Act per l'Europa" promosso dalla Comunità europea e sostenuto in modo unitario anche dalla nostra organizzazione attraverso la "Position Paper" elaborata a questo riguardo. I "centri commerciali naturali" sono l'applicazione del principio Think Small First ovvero "innanzitutto pensare in piccolo" per costruire risposte concrete e gestire trasformazioni a dimensione urbana. |